Il cappello Alpino
I primi alpini furono costituiti, il 15 ottobre 1872, come “distrettuali”: ebbero, quindi, la divisa della fanteria e dovettero aspettare sei mesi per avere la penna nera. Il 25 Marzo 1873 venne finalmente adottato, invece del chepy di fanteria un cappello proprio. Questo era di feltro nero di forma tronco conica (“alla calabrese”) a falda larga; era guarnito da una fascia di cuoio nero: frontalmente aveva come fregio una stella a cinque punte, di metallo bianco, con il numero della compagnia. Sul lato sinistro, semicoperta dalla fascia di cuoio, vi era una coccarda tricolore nel cui centro era posto un bottoncino bianco con croce scanalata. Un gallone rosso a V rovesciata guarniva il cappello dallo stesso lato della coccarda e sotto questa era infilata una penna nera di corvo. Per gli ufficiali il cappello era lo stesso, però la penna era d’aquila.
Il 1° gennaio 1875, i comandanti di reparto assunsero la denominazione di Comandanti di battaglione (ruolo generalmente ricoperto dai Maggiori); costoro non portavano il cappello alla calabrese che distingueva gli appartenenti alle compagnie alpine, ma indossavano il copricapo del Distretto nel quale s’insediavano non avendo un ufficio proprio. Soltanto in seguito i Maggiori riuscirono a strappare il diritto al cappello alpino, ma non con una penna nera di corvo come la truppa o d’aquila come gli ufficiali, bensì con una penna bianca che divenne, inizialmente, sinonimo di “imboscato”.
Nel 1880 invece della stella a cinque punte fu adottato un nuovo fregio ugualmente di metallo bianco: un aquila “al volo abbassato” sormontante una cornetta contenente il numero di battaglione. La cornetta era posta sopra un trofeo di fucili incrociati con baionetta innestata, una scure e una piccozza. Il tutto circondato da una corona di foglie di alloro e quercia. La testa dell’aquila, coronata, era posta sulla coccarda che ora si trovava sul davanti del cappello. Venne pure adottata una nappina di lana rossa con centro nero sul quale era ricamato il numero della compagnia. Gli ufficiali adottarono una nappina di lamierino argento con croce sabauda, inoltre il loro fregio era composto di una corona reale sormontante una cornetta sovrapposta a due fucili incrociati con baionetta, il tutto ricamato in argento.
Nel 1882, Il Colonnello Comandante, invece della penna bianca, aveva nella “grande uniforme”, un piccolo pennacchio di piume d’airone. Nel centro del disco del fregio si sostituì al numero di battaglione il numero di reggimento. Il berretto del colonnello comandante aveva la soprafascia di color rosso. La penna bianca divenne simbolo degli ufficiali superiori, dal Colonnello al Maggiore. Le nappine per le truppe divennero di colore diverso per ogni battaglione e furono: bianche per i primi battaglioni, rosse per i secondi, verdi per i terzi e blu per i battaglioni di servizio.
La nappina gialla distingueva gli appartenenti allo Stato Maggiore.
Nei primi mesi di guerra l’esercito italiano adottò l’elmetto "Adrian" (dapprima francese poi prodotto anche in Italia) per proteggersi da colpi occasionali, sassi, schegge, ecc.. Gli alpini e i bersaglieri non lo vollero perché non riuscivano a collocarci sopra il distintivo, penna e piuma. In un secondo momento gli alpini lo scartarono completamente: primo perché non teneva caldo, il passamontagna era meglio, ma occorreva allora un elmetto di misura maggiore e non sempre se ne trovavano; in secondo luogo perché al minimo vento i bordi dell’elmetto si mettevano a fischiare, impedendo di sentire i rumori necessari; in terzo luogo perché con il freddo qualsiasi oggetto metallico finiva per provocare ustioni alle mani; in quarto luogo perché faceva rumore, tintinnava; e in quinto luogo ma non meno importante (anzi) perché con il cambiare del tempo l’elmetto si caricava d’elettricità e “attirava i fulmini”.
Nel 1910 viene adottata dagli alpini e dall’artiglieria da montagna il cappello di feltro grigio-verde, con nappina di battaglione, penna d’aquila e fregio nero con numero di reggimento. Per gli ufficiali i gradi sul cappello sono costituiti da galloni e galloncini in argento disposti in “V” rovesciata sul lato sinistro; la penna infilata nella nappina, di metallo dorato, con la Croce di Savoia circondata da tre trecciole solo i reggimenti del Piemonte e Valle d'Aosta, per gli ufficiali, e del colore tradizionale di ciascun battaglione per i sottufficiali e la truppa. Per i generali la nappina e sempre in metallo, ma argentata.
Modello Bantam da sottotenente.
Cappello alpino dei Generali